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7° Festival della Canzone Italiana
Velletri - 23 - 24 - 25 Aprile 1959 (ricerche di M. Moreno)
Presenta:
Enzo Tortora
Cantano:
Nunzio Gallo
...
Le finestre finte
«Tanto ci vedremo ancora…»
Certo, ti credo, ma quando?
Se non sapessimo invece
che era l’ultima volta,
non avremmo la forza di mentire
da una finestra finta senza luce,
come quelle disegnate
sulle case che da bambino
mi facevano stare col naso per aria
a spiare quando si aprivano.
Giungono le prime voci amate
a bussare alle finestre cieche,
amanti protestano, ci hai dimenticato,
promesse d’amore vantano primati
di giovinezza, letti di fedeltà…
Inutile difendersi,
nell’amnesia non c’è più posto,
l’assenza era sì un vasto albergo,
ma le stanze a poco a poco
sono state tutte occupate,
sottoscala e abbaini sono pieni di nomi,
manca solo il mio,
e poi le finestre al sole si apriranno.
Più di Achille
Ma come è successo? E ora come si fa?
Sono perfetto, libero da inventarmi la vita,
il quaderno è tutto disegnato,
sono pieno di senso,
saporitissimo da mangiare,
bello da esporre in vetrina,
ci sarà anche la didascalia,
sotto la faccia, in varie lingue,
quelle mai imparate,
russo, arabo, cinese,
e anche per me due date,
per gli altri le spiavo sempre
e rapido sottraevo gli anni.
Troppe cose ho rinviato d’imparare,
non c’è più tempo, devono bastarmi le mie.
Mi pare di tornare indietro,
quando l’avevo davanti
e mi faceva paura.
Invece non ho più nulla da temere,
ormai son più invulnerabile di Achille.
Felicità di mattina
La felicità si annuncia di mattina,
quando non scorgi ancora la riva
cominci la traversata del fiume
che più acqua stringi fra le braccia
più si allarga, si allarga…
La vita non la prendi mai,
si divincola sempre,
ma la sete spinge fino a quando
ti fa guardare sott’acqua,
dove tutte le cose sono al fondo
rivestite della tenera peluria
che le abbraccia.
Ma quel sonno laggiù mica t’incanta,
e così riprendi con più forza a nuotare.
PAGINA IN ALLESTIMENTO
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